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Capire la scienza dello sbiancamento dei denti

Kit di sbiancamento dei denti OEM Produttore 15 anni - lidercare

Lo sbiancamento dei denti-spesso indicato come sbiancamento dentale, è il processo di schiarimento del colore dei denti attraverso la rimozione o l’alterazione delle macchie che risiedono sugli strati di smalto e dentina del dente. Sia in ambito professionale che con i kit da casa, gli agenti sbiancanti come il perossido di idrogeno e il perossido di carbammide decompongono i cromogeni (molecole pigmentate) attraverso l’ossidazione, trasformandoli in composti più piccoli e meno colorati che riflettono meno la luce e quindi appaiono più bianchi. Questo articolo approfondisce i meccanismi, i metodi, le considerazioni sulla sicurezza e le cure successive al moderno sbiancamento dei denti.

CHE COS’È LO SBIANCAMENTO DEI DENTI?

Lo sbiancamento dei denti è l’applicazione di agenti sbiancanti per alterare le caratteristiche intrinseche o intrinseche dei denti. intrinseco o estrinseco colorazione della struttura dentale naturale.

  • Le macchie estrinseche si formano sulla superficie dello smalto a causa dell’esposizione a cibi pigmentati, bevande, tabacco e scarsa igiene orale. Spesso sono rimovibili con la pulizia meccanica o con dentifrici sbiancanti a bassa concentrazione.

  • Le macchie intrinseche si sviluppano all’interno dello smalto o della dentina a causa di fattori come la fluorosi, l’esposizione alla tetraciclina, l’invecchiamento o i traumi; queste richiedono uno sbiancamento chimico per penetrare nel dente e ossidare i cromogeni incorporati.

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IL MECCANISMO CHIMICO DELLO SBIANCAMENTO

  1. Crollo ossidativo

    • Il perossido di idrogeno (H₂O₂) o il suo precursore perossido di carbamide si diffonde attraverso gli spazi interprismatici dello smalto e i tubuli dentinali.

    • A contatto con l’acqua, il perossido di carbammide rilascia un terzo del suo contenuto sotto forma di H₂O₂, che dà origine a specie reattive dell’ossigeno (radicali liberi).

    • Questi radicali liberi attaccano i legami insaturi dei cromofori organici, scindendoli in molecole più piccole e meno pigmentate.

  2. Fattori che influenzano

    • pH e temperatura: Un pH ottimale e un calore leggero possono accelerare la decomposizione del perossido e la rimozione delle macchie, ma un calore eccessivo rischia di irritare la polpa.

    • Attivazione della luce: Alcuni sistemi in studio utilizzano luci alogene, LED o ad arco di plasma per accelerare lo sbiancamento, anche se i vantaggi rispetto ai protocolli senza luce sono marginali e possono aumentare la sensibilità.

AGENTI SBIANCANTI E CONCENTRAZIONI

  • Kit da applicare a casa: In genere contengono il 10-22% di perossido di carbammide (≈3-7% di perossido di idrogeno) da indossare durante la notte o il giorno; sono commercializzati per la comodità e la riduzione della sensibilità.

  • Trattamenti in studio: Utilizza il perossido di idrogeno al 25-40% sotto la supervisione di un professionista, spesso in combinazione con la luce, per ottenere uno sbiancamento di 2-8 tonalità in una sola seduta.

  • Limiti normativi: I prodotti H₂O₂ da banco in molte regioni sono limitati a ~6% per garantire la sicurezza, mentre le formulazioni più forti richiedono la somministrazione professionale da parte del dentista.

PROFESSIONALE VS. METODI CASALINGHI

Caratteristiche In ufficio A casa
Concentrazione di perossido 25-40% H₂O₂ 3-7% H₂O₂ (tramite perossido di carbammide)
Attivazione Luce/calore opzionale A vassoio o a striscia
Tempo di trattamento 30-60 minuti (visita singola) 30-90 minuti al giorno per 1-2 settimane
Risultati 3-8 toni più chiari in una sola sessione 1-3 toni più chiari a settimana
Rischio di sensibilità Più alto (transitorio; gestito in ufficio) Più basso (distribuito su più applicazioni)

I trattamenti professionali offrono risultati rapidi e sorprendenti, mentre i sistemi domiciliari bilanciano l’efficacia con la praticità e i livelli di perossido più delicati.

SICUREZZA ED EFFETTI COLLATERALI COMUNI

  • Sensibilità dentale: L’ipersensibilità transitoria si manifesta con l’apertura dei tubuli dentinali; colpisce fino al 78% dei pazienti in studio e ~50% di quelli che utilizzano il trattamento a casa, ma di solito si risolve in pochi giorni.

  • Irritazione gengivale: Il contatto con la soluzione sbiancante può scottare e irritare le gengive; l’applicazione accurata e i vassoi su misura riducono al minimo le perdite.

  • Effetti sui restauri: I perossidi possono indebolire le resine composite e aumentare temporaneamente il rilascio di ioni dall’amalgama; i pazienti con corone o faccette multiple devono essere avvisati del potenziale disallineamento cromatico.

  • Rischi legati all’uso eccessivo: Lo sbiancamento frequente o prolungato può erodere lo smalto, aumentare la porosità e portare a un aspetto traslucido se usato in modo improprio.

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CURA E RIMINERALIZZAZIONE POST-TRATTAMENTO

Dopo lo sbiancamento, i microtubuli dello smalto rimangono aperti; l’applicazione di una sostanza gel rimineralizzante gel rimineralizzante contenente fosfato di calcio e fluoro aiuta a risigillare i tubuli, a ridurre la sensibilità e a “bloccare” i risultati dello sbiancamento. Alcuni protocolli raccomandano:

  • Utilizzare un gel desensibilizzante (ad esempio, nitrato di potassio) per 5-10 minuti dopo il trattamento.

  • Seguire una “dieta bianca” (evitando cibi/bevande macchianti) per 24-48 ore per ottimizzare l’assorbimento.

MANTENERE IL TUO SORRISO PIÙ BIANCO

  • Igiene orale: Spazzola due volte al giorno con un dentifricio sbiancante per gestire le macchie estrinseche.

  • Dieta e stile di vita: Limita caffè, tè, vino rosso e tabacco; usa una cannuccia per le bevande scure; sciacqua o spazzola prontamente dopo il consumo.

  • Ritocchi: Lo sbiancamento periodico a casa o i ritocchi professionali in studio ogni 6-12 mesi aiutano a mantenere i risultati.

DOMANDE FREQUENTI

  1. Lo sbiancamento dei denti è sicuro per lo smalto?
    Sì, se usato come indicato, le concentrazioni di perossido sotto la supervisione di un professionista non causano danni duraturi allo smalto; la sensibilità transitoria è l’effetto più comune.

  2. Quanto durano i risultati dello sbiancamento?
    In genere 6-12 mesi, a seconda della dieta, dell’igiene orale e dell’abitudine al fumo; i ritocchi di mantenimento ne prolungano la durata.

  3. Lo sbiancamento funziona su tutti i tipi di macchie?
    Funziona meglio sulle macchie gialle o marroni. Le macchie grigiastre o indotte dalla tetraciclina possono richiedere un trattamento prolungato o opzioni di restauro.

  4. Con quale frequenza posso sbiancare i miei denti in modo sicuro?
    Trattamenti professionali a casa: ogni 6-12 mesi. Trattamenti in studio: fino a due volte l’anno, in base alla sensibilità e alla salute dello smalto.

  5. Posso sbiancare sopra i restauri dentali?
    No-Gli agenti sbiancanti non modificano il colore di otturazioni, corone o faccette; pianifica la sostituzione del restauro dopo lo sbiancamento per far coincidere il colore.

  6. Cosa devo fare se provo una forte irritazione alle gengive?
    Risciacquare accuratamente, interrompere il trattamento e consultare il dentista; le mascherine personalizzate e i gel a bassa concentrazione aiutano a prevenire le recidive.

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